(a cura di Antonio Mastrogiacomo)
Ricordo come, al tempo di studente presso le scuole medie Primo Levi a Sassuolo, abbia avuto modo di frequentare un corso di avviamento allo studio del latino, particolarmente indicato per tutti coloro che avevano in programma di studiarlo alle superiori.
La prof.ssa Bulgarelli (se la memoria non mi tradisce) offrì a noi tutti un valido supporto alla didattica curriculare, integrandola con intelligenza in orario extra-pomeridiano attraverso campionari lessicali e traduzioni ad ostacoli: una formula sinceramente disposta ad avvicinare un uditorio ancora poco esperto a pratiche di lì a qualche anno estremamente familiari.
Tra gli obiettivi dichiarati di questo laboratorio pomeridiano era evidente l’intenzione di avvicinare gli alunni allo studio della lingua latina attraverso attività basate attraverso un metodo di riflessione logico-linguistica finalizzato esclusivamente all’apprendimento degli elementi base.
In luogo di presentazione degli obiettivi al tempo della prima lezione, la professoressa ci promise come, dopo questo corso, saremmo stati in grado di leggere, comprendere e tradurre frasi e brevi versioni in latino.
Per un non ancora adolescente, tali finalità sembravano estremamente complicate da raggiungere, eppure quei mesi volarono e noi, senza accorgercene, acquisimmo la capacità di confrontare linguisticamente, con particolare attenzione al lessico e alla semantica, il latino con l’italiano e con altre lingue straniere moderne, pervenendo ad un dominio dell’italiano più maturo e consapevole.
Questo, credo, ha rappresentato il valore aggiunto di tale percorso didattico, molto lontano dal laboratorio dedicato ai “secchioni”, piuttosto una valida proposta per raccordarsi, attraverso momenti di ripasso e potenziamento, ai contenuti della grammatica italiana laddove la progressiva familiarizzazione con la lingua latina ha proposto un approfondimento alternativo.
Al fine di fornire ulteriori informazioni a riguardo, è utile ricordare a chi legge che fino al 1978 il latino era proprio una tra le materie da studiare per bene pur di superare il primo ostacolo sulla strada della maturità: l’esame di terza media.
Non bisogna correre troppo con la fantasia: basta rifarsi alle prime edizioni del Collegio, programma “cult” di questi anni in onda su Rai 2, per trovare il prof. Andrea Maggi impegnato a impartire ai suoi studenti alcuni rudimenti su questa lingua così particolare.
Preferirei evitare approcci della serie: studia il latino perché solo così… Piuttosto, vorrei parlare del latino come uno strumento utile nel rafforzare la propria confidenza con le lingue europee: laddove chi propugna l’importanza delle lingue antiche spesso risenta della congrua conoscenza delle lingue oggi in voga, vorrei far presente come solo investendo nella propria formazione sia possibile risolvere questa impasse.
In altre parole, non il latino per i Latini, ma il latino per noi che, a differenza loro, dobbiamo confrontarci continuamente con l’ambiguità delle parole.
Ecco perché, anche in questa scheda, ho provato a dare voce allo studente che ancora partecipa della mia formazione continua.
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