(a cura di Antonio Mastrogiacomo)
Proseguiamo il nostro percorso turistico, restiamo in Sicilia orientale, quella più vicino possibile alla Grecia per intenderci, e portiamoci poco più a nord, in direzione di località degne del Grand Tour in qualsiasi mese, quasi da sconsigliare quelli estivi per le presenze massive di villeggianti e turisti dalla non meglio precisata moderazione.
Portiamoci a Giardini Naxos, un importante centro balneare non lontano dalla più altisonante Taormina, da qualche decennio impreziosito dal motivo originario della sua fondazione, dunque Giardini Naxos, a dirla tutta, cercando di coniugare lo scorrere del tempo in una definizione efficace.
Per anni considerata la prima colonia greca di Sicilia, in effetti qualche decennio prima era già stata fondata Zancle, l’attuale Messina, dagli stessi Calcidesi provenienti da Eubea. Ebbene, soltanto 22 anni dopo, gli stessi fondarono Naxos, che prende il nome dell’isola greca nel mare Egeo, nel 734 a.C.
La storia di questa Naxos si concluse in tragedia quando, schieratasi con Atene contro il tiranno di Siracusa, venne rasa al suolo in seguito alla sconfitta degli ateniesi nel 403 a.C., e sullo stesso promontorio venne costruita Tauromenion, l’attuale Taormina.
Il patrimonio della cittadina Giardini Naxos resta principalmente storico: testimonianza sia il bellissimo Parco Archeologico che si estende su 40 ettari di territorio, in cui sono ancora visibili in parte i resti di edifici sacri, di abitazioni e mura difensive.
Le tante fornaci rinvenute testimoniano una vivace attività artigianale di lavorazione dell’argilla, con reperti ancora oggi conservati presso il Museo Archeologico il quale, oltre al sito, preserva quanto raccolto in terra e in mare in due edifici non distanti dall’ingresso che si fanno notare per le accorte note di contenuto.
Nonostante le piccole dimensioni infatti, Naxos mantenne sempre una certa importanza sia per la posizione geografica, che la rendeva punto di partenza degli ambasciatori di rientro in Grecia, sia per la costruzione dell’Altare dedicato ad Apollo.
L’economia di Giardini Naxos ha perso via via il contributo delle attività artigianali del ferro battuto e della lavorazione della ceramica, ed oggi investe sostanzialmente nella valorizzazione turistica.
Torniamo su questo dato, esclusivamente per provare a immaginare quanto una nozione di turismo sostenibile coinvolga lidi e musei al fine di una valorizzazione totale del territorio in quanto stratificazione storica e non esclusivamente “location vacanziera”.
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