Figure retoriche: Variatio, Paratassi e Ipotassi, Brachilogia, Climax, Prosopopea, Metafora

 

Spesso ci imbattiamo in diversi termini che sanno conquistare l’attenzione già per come si presentano alla lettura, come quelli che titolano questo contributo, le figure retoriche.

Si tratta essenzialmente di termini in italiano che, dopo una lunga e lenta corsa nel tempo, sanno trasmettere il fascino del controllo grazie all’esattezza della definizione. Quella funzione che un tempo era assegnata alla conoscenza del greco e del latino, oggi spetta parimenti alla lingua inglese, vero veicolo di comunicazione globale. Così scopriamo al tempo stesso nuovi termini e nuove pronunce ad arricchire il già complicato dizionario italiano.

Sarà nostra cura presentare essenzialmente alcune caratteristiche stilistiche come occorrono nella lingua latina.

 

Variatio

Potresti imbatterti in una già complicata versione di Tacito nel costrutto della “variatio”: ci troviamo di fronte qualcosa che non ci aspettiamo in seguito al cambiamento del costrutto sintattico tra i membri della stessa proposizione o stesso periodo.

 

 

Paratassi e Ipotassi

Il contrasto tra le due figure retoriche è evidente nella disposizione delle diverse frasi che compongono il periodo. Si preferisce l’asindeto (cioè la correlazione per mezzo di punteggiatura) o il ricorso alle congiunzioni coordinanti – specie le copulative. C’è un famosissimo brano tratto dall’Epistulae di Seneca, sapresti indicarcelo?

Storia ben diversa riguarda l’ipotassi: il pensiero si snoda nelle curve di tante proposizioni subordinate che rendono complesso l’intreccio tra gli elementi della frase. Un autore magistrale nel controllo dei diversi segmenti fraseologici è senza dubbio Cicerone, prova a leggere qualche passo della Pro Quinto Ligario.

 

 

Brachilogia

La brachilogia resta uno strumento a disposizione del pensiero per presentare in anticipo la comprensione del testo pur omettendo qualche elemento sintattico. Una sorta di jumpcut sulla scorta di quanto mostrato da Godard in Fino all’ultimo respiro, un film della Nouvelle Vague del 1960.

 

 

Climax

Nel considerare il climax dobbiamo riferirci alla presentazione di un significato attraverso una stratificazione progressiva del suo concetto; a partire da almeno tre elementi questi termini rafforzano il concetto. Puoi farci anche un esempio tratto dalla lirica italiana, senza dover ricorrere necessariamente al greco e al latino: ti viene in mente qualcosa? In caso contrario, non perderti d’animo: potrai scrivere di tuo pugno e inviarcelo!

 

Prosopopea

Alle volte sentiamo parlare di prosopopea in riferimento a episodi dalla lunga storia. In effetti sarebbe più corretto parlare di prosopopea quando una persona o un valore personificato parlano o agiscono con tale vivacità da offrire una rappresentazione visiva.

 

 

Metafora

Terminiamo questo contributo con la più caratteristica delle figure retoriche, in grado di legare momenti di inarrivabile bellezza per la capacità di sintesi offerta: la metafora è la figura di parola che trasferisce il significato di una parola a un’altra in senso figurato.

Abbiamo così deciso di lasciarti con questo frammento audiovisivo e suggerirti che la capacità di una lingua resta nell’andare oltre le parole!

 

 

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