Lo studio della prima e della seconda declinazione in greco consente l’approvvigionamento di un repertorio lessicale indispensabile, nonché di un modello decisivo per muoversi con consapevolezza anche tra gli aggettivi di prima classe.
Lo studio del greco può risultare magari più complesso perché riserva all’acutezza visiva una parte decisiva del confronto con la lingua, laddove tra gli argomenti garbatamente ostici troviamo tutta la galleria delle contrazioni, vale a dire quel fenomeno fonetico costituito dalla fusione in un’unica vocale di due vocali contigue presenti all’interno di parola, appunto contrazione (in greco συναίρεσις).
Anche la contrazione è dovuta all’esigenza di rendere più agevole la pronuncia di una serie di vocali consecutive, che la lingua greca tende ad evitare in molti modi.
Proprio per questo motivo è bene studiare fin da subito la casistica con la quale siamo destinati a interfacciarci nello studio della lingua greca.
Le occasioni che portano al verificarsi della contrazione sono infatti abbastanza frequenti, data la natura flessiva del greco. Basta pensare a tutti i casi in cui, nella flessione di un sostantivo, aggettivo o verbo, il tema termini in vocale e la desinenza inizi pure in vocale. Lo conoscenza stessa delle vocali aiuta non poco a destreggiarsi con più agevolezza.
Prima di presentare gli aggettivi contratti in greco in continuità con lo studio della prima classe, una lista di contrazioni è disponibile di seguito:
ε + ο / ου = ου
ε + ω = ω
ε + ῳ = ῷ
ε + α / ᾳ = α,
ᾳ se preceduta da -ρ- / η,
ῃ se non preceduta da -ρ-
ε + αι = αι
ε + οι = οι
ο + ο / ου / ε = ου
ο + ω = ω
ο + ῳ = ῳ
ο + ᾳ = ᾳ
ο + ῃ = ῃ
ο + α = οα (= Nominativo Plurale) /
η (= Femminile Singolare)
ο + αι = αι.ο + οι = οι
Strettamente connessi agli aggettivi della prima classe, gli aggettivi contratti in greco sono magari leggermente più difficili da riconoscere ma non lasciamoci intimorire dalle avversità.
Con i nostri consigli e un po’ di pazienza, sarà più facile riconoscerli!
Un preliminare passaggio per gli aggettivi della prima classe che, come in latino, seguono la prima declinazione per il femminile, la seconda declinazione per maschile e neutro.
A differenza della lingua parlata prima a Roma, poi in tutto il mondo ancora oggi (se pensiamo ad alcune ricorrenti pubblicazioni in lingua latina del Pontefice), distinguiamo tra aggettivi a tre terminazioni e due terminazioni, laddove non si fa più ricorso alla prima declinazione per il femminile ma la prima voce serve entrambe.
Nel caso degli aggettivi contratti in greco, quelli in -εος, -έα, -εον e -όος, -όη, -όον si declinano come i nomi contratti della prima declinazione per il femminile, come quelli della seconda declinazione per il maschile e per il neutro.
Tra gli aggettivi contratti in greco ricorrono solitamente quelli a tre terminazioni che indicano colore o materia (πορφύρεος > πορφύροῦς; χρύσεος >χρύσοῦς), gli aggettivi composti numerali moltiplicativi (-πλοος > ἁπλόος > ἁπλοῦς) e i composti (νόος > εὔνους).
(Tabelle da “I Greci e Noi” di A. Cardinale, edizioni Ferraro)
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