Lasciatevi ingannare della fantasia e prendete le parole per quello che sono, semplici rimandi, anche per qui quae quod.
Allora non può il pronome relativo latino qui quae quod lasciare intendere sullo sfondo l’azione di un trio sui generis, i nipoti dell’arcinoto Paperon de’ Paperoni, a rimediare l’invito allo studio di particolare elemento, così poco ornamentale, nella costruzione della frase latina … e non solo.
Non ce la sentiamo di sfidare oltre il gioco dei fumetti e proporre ad Archimede l’uso del greco per riferirsi ad “Eureka”. Saremmo davvero capziosi nell’ostacolare il gioco nei suoi stessi limiti.
A quale gioco ci riferiamo? Ad uno dei più antichi: mai sentito parlare di qui, quae, quod?
Ebbene sì, il diversivo è durato giusto il tempo di un paragrafo: non possiamo spingerci oltre, lasciando alla vostra creatività la redazione di una striscia i cui contenuti vadano ispirandosi alla presente scheda.
Permetteteci di sfidare queste annose materie dal basso, rielaborando motivi didattici tramandatesi nei tempi per strampalate vie, ricorsive e modulari nell’impostazione schematica affidata alla scrittura, non sempre affinate e pur tuttavia scoscese e disposte dalla tradizione orale (solitamente posizionata nei pressi delle interrogazioni, dei più e dei meno, dei voti al dettaglio).
Al solito, si arriva al pronome dopo aver scalato le tappe dei nomi (almeno fino alla terza declinazione in latino) e degli aggettivi, possibilmente di prima e seconda classe, sempre e comunque.
Non si scherza su questi pilastri della grammatica latina, altrimenti i verbi non hanno modo di cementificare valori e relazioni tra complementi ed eventuali.
Dicevamo, dopo avervi ripreso (“moralmente”) sullo studio di nomi e aggettivi, di continuare a studiare i pronomi tutti prima di avventurarsi, al solido spavaldi, sul pronome relativo.
C’è un particolare apprendistato fatto di possessivi, seguono dimostrativi, pronominali, personali, indefiniti… le cose si fanno poco più complicate, senza badare a quei casi particolari (tipo uter e compagnia cantando) che pure si prendono i loro spazi, tempi … e non solo!
Eravamo al pronome relativo, certo: si tratta al solito di una declinazione che saccheggia a suo modo tutti i riferimenti possibili dallo studio delle declinazioni, proprio in ragione della sua relatività?
SINGOLARE
Maschile | Femminile | Neutro | Caso |
Qui | Quae | Quod | Nominativo |
Cuius | Cuius | Cuius | Genitivo |
Cui | Cui | Cui | Dativo |
Quem | Quam | Quod | Accusativo |
Quo | Qua | Quo | Ablativo |
PLURALE
Maschile | Femminile | Neutro | Caso |
Qui | Quae | Qua | Nominativo |
Quorum | Quarum | Quorum | Genitivo |
Quibus | Quibus | Quibus | Dativo |
Quos | Quas | Qua | Accusativo |
Quibus | Quibus | Quibus | Ablativo |
E non finisce qui: bisogna pur sempre dominare l’ambito dei riferimenti ad uso col pronome relativo che concorda per genere e numero, mentre il caso si riferisce pur sempre alla funzione svolta nella frase in cui compare.
Non deve fare specie ripartire da questo dato: assolutamente decisivo riconoscere il legame tra antecedente e pronome relativo in ragione di una concordanza, anche perché in latino può essere omesso quando tale antecedente è un pronome determinativo (o dimostrativo); in altre parole, ai Latini manca il pronome misto “chi” e risolvono a loro modo questa antica disputa.
Non solum sed etiam: laddove tali antecedente e relativo siano di genere neutro il pronome id/ea viene omesso!!!
Subito dopo il riferimento all’antecedente, tocca al nesso relativo riprendere i ranghi e serrare i ritmi in vista di una più compiuta presa di coscienza sul pronome relativo: riprendendo un termine precedente, di frequente un pronome relativo corrisponde a un determinativo o dimostrativo (solitamente preceduto da una congiunzione).
Esempio:
Quae omnia fere Gallis incognita erant. (Cesare)
Ma tutte queste cose erano per lo più sconosciute ai Galli.
Quando la proposizione relativa precede la reggente, il pronome relativo viene richiamato da un dimostrativo o determinativo: si tratta della cosiddetta “prolessi della relativa” (ma nella traduzione italiana si può tranquillamente disporle in modo da dare precedenza alla reggente).
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