Gli aggettivi verbali: possibilità o necessità
Se per la lingua latina è stato possibile indicare nella stessa scheda del participio i valori nominali e verbali, per la lingua greca dovremo riferirci specificatamente agli aggettivi verbali quali forme nominali del verbo: gli aggettivi verbali si declinano come gli aggettivi della prima classe a tre uscite.
Due tipi di aggettivi verbali
- L’aggettivo verbale in -τός, -τή, -τόν (con idea di stato, condizione, possibilità)
Come per λυτός, -ή, -όν
Stai attento a dove è posizionato l’accento: gli aggettivi con l’accento sul suffisso indicano possibilità e sono a tre uscite; gli aggettivi con l’accento ritratto indicano stato, condizione ed hanno due uscite. I nominali si contraddistinguono per avere tutti l’accento ritratto.
Continuando sulla strada dell’esempio proposto, ti forniamo altre forme dell’aggettivo verbale nominale:
άλυτος
αδιάλυτος
ακατάλυτος
δυσδιάλυτος
δυσκατάλυτος
δυσέκλυτος
εύλυτος
ευδιάλυτος
ευαπόλυτος
Ed eccoci arrivati invece ai composti verbali:
απόλυτος
διάλυτος
διαλυτός
παράλυτος
- L’aggettivo verbale si può presentare in -τέος, -τέα, -τέον con idea di dovere, necessità.
λυτέος λυτέα λυτέον
Insomma, ci troviamo proprio dinanzi ad una corrispondenza di grammaticali sensi col gerundivo latino.
Non è un caso infatti che, accompagnato dalle voci del verbo ειμί (spesso sottinteso), corrisponda alla perifrastica latina personale o impersonale. Avremo modo di tornarci nella scheda dedicata dunque alla perifrastica nella lingua greca!