Sintassi dei casi: il dativo

 

Alla terza voce della declinazione ricorre il caso del dativo, generalmente in quanto complemento di termine.
Il complemento di termine indica la persona o la cosa verso cui è diretta l’azione espressa dal verbo. Da questa preliminare indicazione si può capire come al dativo possano riferirsi diverse sfumature come espresse nelle particolari forme che andremo a vedere tra poco.

Prima di riferirci a particolari costruzioni, analizziamo la dipendenza del dativo:

 

      1. da aggettivi che indicano:

– danno/utilità: utilis, inutilis;

lo studio dell’arte ti era stato utile = Tibi tractatio artis salutaris fuerat

– somiglianza/diversità: similis, dissimilis;

Antonio è quasi coetaneo di Mario = Antonius aequalis fere est Mario

– amicizia/inimicizia: amicus, inimicus;

La ragione è nemica del piacere = Ratio voluptati inimica est

– vicinanza/parentela: vicinus, proximus;

Gli irpini sono vicinissimi ai sanniti = Irpini proximi sunt Samnitibus

 

      2. da verbi:

– transitivi con complemento diretto all’accusativo e uno indiretto al dativo: promitto, praebeo, scribo, ostendo

Ti dico tutto = Omnia tibi dico

– intransitivi: impero, resisto, oppugno, adversor:

Vix resisto voluptati = a stento resisto al piacere

– intransitivi: verbi come irascor, benedico, maledico, confido col dativo in latino (non in italiano)

Omnes assentiebant tibi = tutti erano d’accordo con te

– transitivi in italiano/intransitivi in latino: suadeo, persuadeo, faveo, ignosco

favet hostibus = favorisce i nemici

 

 

 

Costruzioni col dativo

 

dativo di possesso

indica la persona a cui appartiene una cosa, lo usiamo anche in italiano:

quella casa era a marco, cioè marco aveva quella casa. Come lo tradurresti in latino?

 

 

doppio dativo

alcuni verbi presentano il dativo della persona (a suo interesse o danno) e della cosa (dativo di fine o effetto) cui l’azione espressa è rivolta:

sum, fio: nel senso di torno a…, sono di… in espressioni idiomatiche quali res est mihi + laudi, decori, dedecori, usui, saluti, damno… = la cosa + per me di …

do, habeo, duco, tribuo, verto: nel senso di “do in, attribuisco a, ascrivo” a) in espressioni quali tribuere alicui + crimini, laudi, ignaviae = ascrivere a uno a…

venio, mitto, relinquo, eo, arcesso, do: venire, ire, mittere, arcessere alicui + auxilio, praesidio, munere = mandare in … a uno

 

verbi con significato diverso se costruiti al dativo

consulo alicui = provvedo a qualcuno

caveo alicui = provvedo a qualcuno

metuo, timeo alicui = temo per qualcuno

provideo alicui = provvedo a qualcuno

 

Nelle schede sulla sintassi dei casi cerchiamo di evidenziare le costruzioni più ricorrenti.

Anche in questa scheda sul dativo, abbiamo voluto indicarti le costruzioni più frequenti, pur esortandoti a non avere paura perché, qualora non ricordassi tutte queste diverse regole, potrai trovare nel vocabolario un valido alleato. Ti sei mai chiesto come usare per bene il vocabolario?
Consulta anche questa scheda, che ti tornerà utile anche in vista di una versione in classe.

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