Di solito il riferimento alle olimpiadi classiche si rifà alla storia greca, propriamente alla sedimentazione di questo motivo tra le pagine più importanti della configurazione culturale dell’Ellade.
Resterà insomma deluso chi si aspettava, almeno in questa scheda, qualche contenuto alternativo alla solita solfa delle traduzioni di greco e di latino.
Ebbene, chiunque si stia chiedendo a cosa possa corrispondere la presente proposta non dovrà fare altro che pensare a cosa può succedere nelle proprie classi laddove può giungere dalla dirigenza una richiesta di partecipazione ad alcune particolari competizioni da svolgersi, vocabolario alla mano, pur di guadagnare un titolo che vale di certo meno che un oro olimpico, eppure un raro valore spirituale – chiedetelo al buon Giovanni Pascoli.
Da qualche anno a questa parte il Miur ha pensato di sportivizzare la sensibilità degli studenti nei riguardi della traduzione allestendo quindi delle olimpiadi classiche, giunte tacitamente alla nona edizione per il presente anno scolastico.
Non contenti di prove invalsi né delle diverse procedure arrischiate pur di garantire un esame di maturità in continuità con la nostra tradizione scolastica, il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, nella fattispecie la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, avvalendosi del pronto e sincero supporto dei Licei Classici febbrilmente impegnati a costruire l’iniziativa, propone per quest’anno un concorso da celebrare alla luce della videosorveglianza, in accordo ai nuovi dettati della didattica a distanza.
Tutte le informazioni in relazione all’edizione di quest’anno scolastico delle olimpiadi classiche sono disponibili al link (www.olimpiadiclassiche.it).
La formula ideata per tali competizioni mette insieme una certa idea sul mondo antico, chiamato a testimone non solo attraverso la gara ma proprio attraverso qualche breve visita guidata ai partecipanti di turno, unitamente a uno spettacolo (solitamente una tragedia greca) allestito durante tutto l’anno scolastico, con profonda partecipazione da parte degli studenti.
Sull’utilità e il danno di tali competizioni per gli studenti, non è dato impostare un discorso adeguato mancando al nostro appello gli interessati, impegnati come sono a dover barcamenarsi ancora su vocabolari magistralmente cartacei, in singolare dissonanza con i modelli contemporanei più orientati alla ricerca interattiva.
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