Ricordiamo che i tempi del verbo greco sono sette:
Presente
Imperfetto
Futuro semplice e futuro perfetto
Aoristo
Perfetto
Piuccheperfetto
Risalire alla forma-base del Presente nell’Aoristo Primo risulta complessivamente difficile.
Infatti bisogna esercitarsi all’inizio per capire i meccanismi giusti per individuare la forma corretta.
Il coinvolgimento di un gran numero di verbi, ma anche e soprattutto l’incidenza della suffissazione in -jω (e relative trasformazioni fonetiche) rendono l’Aoristo uno dei tempi del verbo greco più articolati.
Di seguito è suggerito un possibile procedimento da adottare per i verbi che presentano questo suffisso:
– presente radicale con tema in dentale (-δω opp. -τω opp. -θω), oppure in vocale
– pres. suffissale da un tema in dentale (-ζω o più raramente -σσω)
– pres. radicale con tema in gutturale (-γω opp. –κω opp. –χω)
– pres. suffissale da un tema in gutturale (-σσω o più raramente –ζω)
– pres. radicale con tema in labiale (-βω opp. –πω opp. –φω)
– pres. suffissale da un tema in labiale (-πτω)
– pres. radicale in –ένω
– pres. suffissale in –είνω
– pres. radicale in –έρω
– pres. suffissale in –είρω ecc.
Una buona strategia per individuare rapidamente il Presente non sta infatti nel passare in rassegna tutte le varie possibilità in modo meccanico, ma nel conoscere molte parole – anzi, molte famiglie di parole – così da permettere una ricerca mirata, restringendo il campo delle possibilità.
Ecco perché nelle nostre schede abbiamo provato più volte a ricordartelo: le chiavi di accesso a una lingua si rivelano nel lessico unitamente alla grammatica!!!
Nell’aoristo 1° questa capacità di integrare lo studio morfologico con quello semantico-lessicale (per cui il significato di una parola aiuta a riconoscerne i caratteri morfologici, e viceversa) merita dunque di essere coltivata e sviluppata con cura.
Esemplifichiamo ora il procedimento per risalire al Presente di un verbo sfruttando le indicazioni che il vocabolario dà per parole ad esso collegate:
– si risale da ἐποίησα a ποιέω attraverso ποιητής, ποίησις, ποίημα ecc. –
si risale da ἔμνησα a μιμνήσκω attraverso μνῆμα ecc.
– si risale da ἔπνευσα a πνέω attraverso πνεῦμα ecc.
– si risale da ἐνόμισα a νομίζω attraverso νόμισμα ecc.
– si risale da ἔπλασα a πλάσσω attraverso πλάστης, πλάσμα ecc.
– si risale da ἔπραξα a πράσσω attraverso πρᾶξις, πρᾶγμα, πρακτικός ecc.
– si risale da ἔδειξα a δείκνυμι attraverso δεῖξις, δεῖγμα, δεικτικός ecc.
– si risale da ἔκλεψα a κλέπτω attraverso κλέπτης, κλέμμα, κλεπτικός ecc.
– si risale da ἔβλεψα a βλέπω attraverso βλέψις, βλέμμα ecc.
– si risale da ἡλάμην a ἅλλομαι attraverso ἅλμα, ἁλτικός ecc.
– si risale da ἐκάθηρα a καθαίρω attraverso κάθαρσις, κάθαρμα ecc.
– si risale da ὕφηνα a ὑφαίνω attraverso ὑφάντης, ὕφανσις, ὕφασμα
Quante volte troviamo mille difficoltà nel rintracciare la voce giusta sul vocabolario, specie quando si tratta di verbi?
Tra i tempi del verbo greco, nel caso dell’aoristo siamo costretti a orientarci, a trovare pure un ago della bussola tale è la sua frequenza.
Al contrario il caso del perfetto risulta ancora più difficile perché sembra meno frequente. E quando ci capita di fronte non sappiamo quasi come comportarci data la grande variabilità che caratterizza la sua formazione.
Ecco perché si rivela decisiva la capacità di riconoscere la radice del verbo e la ‘famiglia’ di parole (soprattutto nominali) ad essa riconducibili:
Il tempo Perfetto esprime l’aspetto ‘stativo’ e ‘risultativo’ dell’azione, vista nel suo stadio finale e nello stato di cose che ne è scaturito: corrisponde quindi il più delle volte al Passato prossimo italiano.
Il Perfetto è caratterizzato, in tutte le sue manifestazioni e in tutti i modi verbali, dal raddoppiamento, che in linea generale si può definire come la duplicazione della radice in forma ‘standardizzata’ (ripetizione della sola prima consonante e generalizzazione del vocalismo -ε-)
pres. θύω pf. att. τέ-θυκα pf. m.-p. τέ-θυμαι
pres. φθείρω pf. att. ἔ-φθαρκα ~ ἔ-φθορα pf. m.-p. ἔ-φθαρμαι
pres. πνέω pf. att. πέ-πνευκα pf. m.-p. πέ-πνυμαι
allungamento della vocale (o dittongo): pres. ἀγγέλλω pf. att. ἤγγελκα pf. m.-p. ἤγγελμαι
pres. διαπράσσω pf. att. διαπέ-πραχα pf. m.-p. διαπέ-πραγμαι
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