Diversi usi del cum: polisemia del cum!
Molto probabilmente conoscete già il Cum + ablativo, ma avete mai sentito parlare di “polisemia”?
Tranquilli, non è una malattia delle parole!!! Si tratta infatti della facoltà di alcune parole di avere significati diversi sia per svolgimento di significato sia per confluenza di due diverse tradizioni.
Insomma, si tratta di un segno dai molti significati, per restare nell’etimo.
Non tratteremo di polisemia in questa scheda, stai tranquillo!
Semplicemente, ci teniamo a fornirti uno strumento di consapevolezza utile nel fare i conti con la congiunzione “cum”, una delle più ricorrenti di tutta la lingua latina.
Qualora prendeste il vocabolario per cercare il singificato del cum, di queste tre lettere così riunite, dovreste faticare non poco a leggere la sfilza di singificati che questa congiunzione può assumere a seconda del contesto di riferimento.
Per semplicità ci teniamo a suggerirti TRE diverse strategie per orientare il tuo sguardo nella traduzione dal latino all’italiano – e, perché no, dall’italiano al latino!!
Cum + ablativo
Nei casi indiretti il cum può accompagnare tutti quei termini in caso ablativo concordati tra loro posizionato tra loro (magna cum solertia) ma anche postposto (solitamente, con i pronomi personali come nel caso di secum).
Nella maggior parte dei casi, introduce l’ablativo definendone variamente il complemento: da compagnia a modo, la dipendenza del cum dall’ablativo è un nesso strutturale della frase.
MODO o MANIERA: come? in che modo?
es.: Ti aspetto con grande timore.
CUM + ABLATIVO (con aggettivo si omette o si interpone)
es.: Te magno (cum) timore exspecto
COMPAGNIA e UNIONE: con chi? con che cosa?
es.: Passeggia con il padre.
CUM + ABLATIVO
es.: Cum patre deambulat
cum + indicativo
Altre volte si trova impegnato nella sintassi del periodo, svolgendo la funzione di congiunzione subordinante temporale.
Si tratta di un caso da scovare nel testo, facendo attenzione alle relazioni del cum con gli altri elementi della frase: se non seguito da un ablativo, ad esempio, stai in guardia!
Valuta poi se all’interno di quella frase non sia presente un congiuntivo strettamente legato al cum nella struttura che segue così da individuarlo appunto come congiunzione subordinante.
cum victor arma posuit, et victum decet deponere odia
cum + congiuntivo
Infine può essere davvero fondamentale nel rintracciare la costruzione del cum narrativo, definito bonariamente cum + congiuntivo. Posizionato al principio di una frase per sua natura subordinata, troviamo il verbo della subordinata al modo congiuntivo mentre il tempo è coordinato con quello della proposizione reggente, secondo la consecutio temporum.
Questa struttura, usata per lo più nelle narrazioni (da cui il nome), può avere un valore temporale (quando, dopo che…), causale (poiché…), concessivo (benché…) o più raramente condizionale (se, qualora…).