Proviamo a condensare tutti i riferimenti utili per una buona traduzione del pronome relativo, dalla lingua latina a quella italiana.
Per questo motivo ti consigliamo di fortificare la tua relazione col pronome “più relazionale” di tutti: cos’è il pronome relativo??
I pronomi relativi, stando al posto di un elemento (un nome, un pronome o una frase) della proposizione reggente (detta antecedente), la mettono in relazione con una proposizione subordinata.
In italiano viene indicato facendo riferimento a “quale” preceduto dagli articoli e dalle preposizioni articolate; trovano parimenti spazio “che” (per soggetto e compl. oggetto) e “cui” (altri complementi), pronomi relativi invariabili.
Ad esempio in frasi come
“Ho detto che oggi è martedì” la sostituzione ci permette infatti di riconoscere il “che” in quanto congiunzione,
che introduce altresì una infinitiva.
Se in italiano la concordanza si limita al genere e al numero, il latino si complica del caso.
Bisogna quindi stare molto attenti a non farsi ingannare dalle circostanze!
NOTA BENE. In latino la concordanza è rispettata per genere e numero. Quanto al caso, dipende dalla funzione logica che il pronome svolge nel suo contesto fraseologico.
Caso | Maschile | Femminile | Neutro |
Nom | Qui | Quae | Quod |
Gen | Cuius | Cuius | Cuius |
Dat | Cui | Cui | Cui |
Acc | Quem | Quam | Quod |
Abl | Quo | Qua | quo |
Singolare | ↑ | ↑ | ↑ |
Nom | qui | Quae | Quae |
Gen | Quorum | Quarum | Quorum |
Dat | Quibus | Quibus | Quibus |
Acc | Quos | Quas | Quae |
Abl | Quibus | Quibus | quibus |
Plurale | ↑ | ↑ | ↑ |
Ti chiediamo di fare parecchia attenzione perché nel caso stesso potrai riconoscere una spia per rilevare numero e genere, caratteri altrettanti decisivi di ogni declinazione.
Ancora una volta è il potere delle concordanze a spingerci sulla strada giusta, a dare valore alle nostre ipotesi di ricostruzione della
frase, prima in latino e poi in italiano. E sì, perché la correttezza di una traduzione si misura nell’equilibrio tra le parole già nella versione in latino.
Il caso del pronome relativo per il latino non si limiterebbe a quanto presentato fin qui, bensì si estenderebbe ad altre due faccende sulle quali chiediamo di vigilare con la massima attenzione.
Leggi la scheda dettagliata “Qui quae quod“.
Se in italiano possiamo ricorrere al pronome misto “chi”, in latino un pronome determinativo o dimostrativo, quando è l’antecedente di un relativo, di norma è espresso se svolge una funzione logica diversa dal relativo. Invece è omesso se svolge la stessa funzione del relativo:
Amo chi inganna gli amici = amo eum, qui amicos decipit
Chi inganna gli amici è bello = qui amicos decipit, pulcher est
Spesso (e mal volentieri!) possiamo trovare, all’inizio di una proposizione o di un periodo, un pronome relativo che riprende un termine precedente pur non introducendo una subordinata relativa.
In questo caso il pronome si comporta come un determinativo/dimostrativo preceduto da una congiunzione coordinante.
E in greco? Ecco una panoramica sul pronome relativo in greco.
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