La concordanza

La concordanza, attenzione!

 

Nessuna lingua sfugge ai legami della concordanza: pensiamo a quante volte incespichiamo in italiano prima di ritrovare questa difficoltà nell’esercizio del latino e del greco.
Oltre a genere e numero, proprio il caso ha voluto intromettersi nel nostro rapporto già difficile con la concordanza, da cui l’attenzione a legare con forza le parole tra loro nella costruzione prima di risolverle nella lingua italiana.

Prendiamo in esame la lingua latina che, nello sviluppare le sue concordanze, ci pone davanti alcuni suoi caratteri specifici.

Concordanza a senso

 

Parliamo di concordanza a senso quando il predicato, invece di concordare col soggetto grammaticale, concorda a senso in genere e numero con un altro sostantivo (soggetto logico). Ad esempio se il soggetto è un nome singolare collettivo, come pars, … (inserisci quelli che ti sono capitati tra le mani nel fare le versioni!!!)


Se i soggetti sono sostantivi neutri come milia, capita, servitia, o femminili, come furia, usati in senso figurato:

Se il soggetto è un pronome come quisque, uter, uterque ecc., in unione con un genitivo, oppure con un nome in unione con il complemento di compagnia:
L’uno e l’altro di loro andò via (andarono via).
come si traduce???

 

 

Concordanza dell’attributo e dell’apposizione

 

L’attributo è un aggettivo (o un participio usato come aggettivo), che si unisce ad un sostantivo, con il quale forma un unico elemento in stretto rapporto logico e grammaticale. L’apposizione è un sostantivo che si pone accanto ad un altro sostantivo per meglio determinarlo.

 

 

…e del pronome relativo

 

Il pronome relativo riferito ad una sola persona o cosa concorda in genere e numero con il nome cui si riferisce; il caso dipende invece dalla funzione che esso ha nella proposizione di cui fa parte. In altre parole abbiamo tre elementi di considerare: oltre ai canonici genere e numero, il latino (come il greco) si impreziosiscono del caso giusto nel contesto della frase in cui assume valenza.

Il pronome relativo, riferito a più persone o cose, va al plurale; in quanto al genere, esso segue le regole date per il predicato nominale (aggettivo) riferito a più soggetti.

29 Settembre 2021

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