Declinazioni in greco note preliminari

Note preliminari alle declinazioni in greco

 

Anche in greco la funzione delle parole all’interno della frase definisce il pezzo del puzzle che ci tocca considerare. Anche in questo caso dobbiamo prendere atto della sua forma: come si presenta davanti a noi resta la risposta alle domande da porsi, quelle giuste per riconoscerlo – e non per indovinare.

Nel caso delle declinazioni in greco – cioè quella variazione del suffisso di una parola in rapporto al caso che esprime – sono tre (3 declinazioni) per cinque casi (5 casi):

 

Nominativo

Genitivo

Dativo

Accusativo

Vocativo

 

Cosa manca rispetto al latino?
Proprio l’ablativo, il caso multifunzione.

Non dimentichiamo dunque che questi elementi definiscono le concordanze tra le parole che troviamo in un esercizio di traduzione dal greco. I pezzi del puzzle si incastrano tra loro a partire dalle concordanze, i nessi.

 

Dopo aver letto questa scheda, leggi con attenzione “Le tre declinazioni in greco: prima, seconda e terza“e per approfondire”Focus Prima declinazione in greco“.

 

 

 

 

Organizzazione delle declinazioni in greco

In questa scheda ti presentiamo i casi, vale a dire come si organizza una declinazione, non molto lontani da come abbiamo presentato il latino:

Nominativo (N) per il soggetto, nome del predicato (e non solo)

Genitivo (G) per il complemento di specificazione

Dativo (D) per il complemento di termine

Accusativo (Acc) per il complemento oggetto

Vocativo (Voc) per il complemento di vocazione – una sorta di caso perso

 

G, D e Acc possono essere introdotti da preposizioni, la cui funzione non è lontana da quella in italiano: introducono dei complementi.

Bada bene che c’è una differenza tra casi diretti e casi uguali (la declinazione dei nomi al neutro sarà in grado di chiarirla).

In breve, la differenza sta nel ricorso o meno ad una preposizione che introduca la parola nella traduzione in italiano: soggetto, complemento oggetto e vocativo non ne presentano, mai. Cosa diversa per il genitivo con il suo di …(chi, che cosa?); il dativo con la sua a …(chi, che cosa?). I casi diretti sono invece quelli che non ricorrono ad una introduzione a mezzo preposizione: caratteristici del neutro, i casi diretti sono Nom, Acc e Voc.

Considera che lo studio delle tre declinazioni è alla base tanto della flessione degli aggettivi nelle due distinte classi quanto nella gestione dei pronomi, per non parlare dei verbi aggettivali.

Insomma, conviene davvero stare in esercizio con le declinazioni in greco!

Una piccola osservazione preliminare

Come per il latino, anche la frase greca è strutturata in un modo diverso da quella italiana, secondo un ordine che lega le parole secondo la funzione logica che svolgono.

Ecco perché è così importante riconoscere i casi!

Greco e Latino
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RICORDA: una buona costruzione è preliminare ad una buona traduzione!

 

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