In tutte le epoche molti e celebri furono i comandanti dei Romani e la loro eminente virtù procurò a Roma un grande potere. Sono celebri i nomi di Publio Cornelio Scipione L’Africano, di Caio Mario, di caio Giulio Cesare. Publio Cornelio Scipione salvò il padre nella battaglia presso il Ticino con grande audacia e ammirevole virtù; poi combatté in Spagna, domò popoli coraggiosi e nella guerra punica sconfisse Annibale con una feroce battaglia presso Zama. Caio Mario fu a capo della guerra contro Giugurta, successivamente, con numerose vittorie contro i Teutoni e i Cimbri, liberò Roma dalla paura e si procurò la fama. Caio Giulio Cesare, esperto nell’arte della guerra, ebbe uno splendido ingegno e grandemente veniva lodato dalla città di Roma: infatti superò in avvedutezza e rapidità gli altri comandanti dei Romani. Visse in Gallia per molti anni e sottomise con grande abilità (lett. virtù) i Galli : Vercingetorige, crudele re dei Galli, accettò l’autorità di Roma e acclamò re Cesare. A Roma, l’audacia di comandanti e soldati fu sempre celebre: la gloria suscitò l’invidia ma la fortuna fu sempre benevola nei confronti di Roma e protesse il nome di Roma.