Film, cultura greca e cultura latina

Riferimenti filmici alla cultura greca e latina

(a cura di Antonio Mastrogiacomo)

 

Prima di affrontare i riferimenti filmici alla cultura greca e latina nel viaggio tra film in bianco e nero, metteremo in fila prima Troy poi Alexander, per preferire certamente Hercules e rimettere in primo piano la complessità che si gioca dietro ai cartoni animati.

Invece per quanto riguarda la cultura latina, i film riportano in primo piano il carattere ancor più ravvicinato alla vita quotidiana, magari nella stessa vanità di questi antenati è stato opportuno rileggere quei caratteri in seno alla modernità riuniti dall’imperativo categorico della lussuria. I riferimenti in questa scheda partono da quell’avamposto culturale della cultura trash, secondo molti esperti unico momento di comunione tra studiosi e meno nell’intrattenimento eletto a panacea dei mali: chi l’avrebbe mai detto, andremo a pescare nella cultura italiana degli anni ’90, con S.P.Q.R., prima di fare un passo più coraggioso ed entrare nel nuovo millennio con Il Gladiatore.

Come al solito ripareremo nei cartoni animati per trovare un lavoro pienamente artistico, stavolta muoveremo verso la Gallia in compagnia di Asterix e Obelix.

 

 

Troy

Già il titolo del film, Troy (2004), gioca a tutto svantaggio della sua autorevolezza. Ci diranno che è pur sempre Hollywood, risponderemo loro che pure Hollywood fa scuola e che ce la sentiamo di ripartire proprio da questo conflitto, tra lo studio e lo spettacolo: se Brad Pitt indossa i panni del pelide Achille, ricorrere allo studio della trama in rete sarà sempre utile perché se il soggetto è liberamente tratto dall’Iliade di Omero sarà il caso di rifiutare l’autorità del testo per farne ben altro, promozione pubblicitaria piuttosto che occasione di confronto sull’epica come disciplina del carattere.

Sappiamo pure che la Warner Bros fattura più che tutte le università d’Italia riunite quindi è meglio evitare i confronti e riconoscere all’industria cinematografica di plagiare la memoria degli studi sulla classicità, al netto dei tentativi di dare merito a questi pionieri della modernità del classico di offrire nuove prospettive al grande pubblico: come se l’Iliade e l’Odissea fossero scritte per altri che non il grande pubblico. Dalla scienza del falso nell’epica sarà ora il caso di passare alla storia, con Alexander.

 

 

Alexander

Dello stesso anno (2004) è Alexander, un film del 2004 diretto da Oliver Stone.

Stavolta l’indiscutibile autorità del regista dovrebbe salvaguardare la bontà del prodotto, finiamo nuovamente per celebrare la trovata ad effetto al posto della ricerca scrupolosa: basta fare riferimento ai primi piano e all’urgenza di derivare il soggetto negli intrighi d’amore del giovane Macedone che cambiò la storia della Grecia per sempre. Magari servisse giusto per mettere ordine in quel profluvio di dati e battaglie che è la stessa storia greca prima di abbandonare ogni speranza dalla storia romana in poi, quando tutte le date si prestano alla dimenticanza.

Anche stavolta il film lascia adito a fraintendimenti, l’etera musica composta da Vangelis si sposa benissimo con le immagini, meno con la storia che le stesse traducono per il pubblico internazionale delle sale cinematografiche. Eppure, passare per il Museo Archeologico di Napoli e stare qualche minuto a osservare il mosaico della battaglia di Isso risulta parimenti potente proprio a partire dalla sua silenziosa presenza. Una scena su tutte motiva l’incapacità del cinema di porsi oltre il proprio tempo: in occasione delle nozze tra Alessandro e Roxane c’è tanto di quella magnificenza oleografica che, sebbene non assente tra i caratteri del classico, è fatta solo di belle presenze e attori con tanto di agente al seguito, a garanzia massima che la bellezza è tale non perché ricostruita, semplicemente ad arte costruita.

Neanche questo può andar bene, allora: quale sarà un prodotto cinematografico in grado di soddisfare qualche urgenza didattica?

 

 

Hercules

La risposta è offerta da Hercules, film del 1997, il 35 classico della Disney.

Ebbene, i richiami alla mitologia sono più utili a destare curiosità, riprendono quel tema della figurazione il cui afflato così tanto ci interroga nella nostra particolare ricerca dell’antico, lo sfavillio di colori e azioni incoraggia una più partecipe volontà di proseguire nelle curiosità che la mitologia classica, al pari di quelle nordiche o primitive, riserva a sguardi ancora ineducati al potere della religione. La trama si ispira liberamente alla leggenda dell’eroe Eracle, e stavolta possiamo davvero accontentarci di questo carattere dal momento che non c’è nessuna realtà storica da mostrare, nessuna autorità da ribadire: da figura astratta a immagine filmica concreta, si celebra così il rito di passaggio verso la crescita culturale dei più piccoli insieme ai più grandi grazie al motore immobile della curiosità.

Prima della didattica a distanza, l’inconscio audiovisivo era parzialmente ammesso tra i banchi di scuola: solo in circostanze tali per cui il televisore della scuola era a disposizione, funzionava il lettore di VHS, l’audio era uno tra gli altri mentre a scuola facevano chiasso nella classe accanto; ebbene oggi che l’audiovisivo è così carico di proposte didattiche, abbiamo ribadito il peso delle produzioni cinematografiche a tema sulla cultura greca.

 

Tre film da vedere – con cautela – in riferimento alla cultura latina

 

S.P.Q.R.

A camminare per le strade di Roma Capitale i tombini riportano ancora in auge questo testo distintivo della storia, una sigla che batte sul tempo ogni possibile brandizzazione futura della città eterna: negli anni ’90 la coppia regina delle feste al cinema, Massimo Boldi e Christian De Sica, è invitata dal regista Carlo Vanzina a indossare i panni degli antichi romani per far rivivere al pubblico la complicità della trasposizione delle vicende di mani pulite al tempo della Roma antica, giusto per sedare gli animi e insegnare che a questo mondo non cambia nulla.

Alcuni nostalgici potrebbe addirittura indicare in questo film un tentativo di fare ancora cinema impegnato da parte di questi così importanti protagonisti della vita culturale italiana.
Ebbene, il film piacque così tanto che qualche anno dopo se ne fece una miniserie televisiva, giusto a dire che questa è la cultura latina a misura di tutti!

 

 

Il Gladiatore

 

Il nuovo millennio viene accolto come un’arena pronta da colmare: scende in campo Ridley Scott per un film colossal che già nel cast avrebbe fatto tremare le vene ai polsi pure agli imperatori che furono. In questo caso almeno siamo già nel romanzo, quindi non c’è verità storica che tenga se non qualche nome giusto a garanza della verisimiglianza sullo sfondo storico, con tanto di post-produzione per sostituire un attore scomparso durante la produzione del film.

La sua uscita ha ridestato l’interesse per il peplum, sottogenere dei film storici in costume, cui si devono pur sempre i primi sforzi della cinematografia italiana – ma di questo ne parleremo in una prossima puntata. Ebbene, questo film è considerato d’interesse per chi cerca intrattenimento a partire dall’antica cultura greca e romana, sarà forse per via delle musiche di Hans Zimmer?

Il film offre uno spaccato di una fase piuttosto incerta della storia romana, di quelle dove il buco nei confronti del passato inizia ad allargarsi fino a farsi nero: sono coinvolti tra gli altri Marco Aurelio e Commodo, ma il protagonista è lui, il valente generale Massimo Decimo Meridio. Allora conviene lasciare a casa gli occhiali dello studioso della cultura e mettersi a scavare in fondo alla busta di patatine e pop-corn per giustificare il divario tra il colossal e la storia stipata negli archivi.

 

 

Asterix e Obelix

 

Ultima tappa di questo primo tentativo di indicare percorsi filmici è proprio un cartone animato, Asterix e Obelix, in senso di rivalsa del mondo francese sulla cultura latina: chissà cosa ne pensano gli studenti francesi di studiare la lingua dei loro dominatori di un tempo, di certo sono molto accorti come dimostra la grandissima tradizione filologica – soprattutto papirologica – che li anima da sempre; piuttosto, la rivincita se la sono ripresa col Louvre costringendoci almeno una volta nella vita a questa Mecca della cultura.

La storia di questi personaggi dunque si fa guardare in allegria, in famiglia ma anche da soli, a rileggere pure i fumetti ci sarebbe da indicare proprio dei percorsi in seno all’illustrazione e alla cultura del fumetto, le cui prime manifestazioni si devono proprio a tentavi diffusi tra greci e romani di animare le immagini con le parole. Non possiamo raccontarvi molto altro di questa piccola perla: ci auguriamo solo di dare una speranza a un passato magari più consapevole dei suoi strumenti e del suo ruolo.

 

The end

Se anche questa volta siete arrivati in fondo, vi ringraziamo della pazienza e ci auguriamo abbiate voglia di confrontarvi con ben altro cinema: le origini di questa arte si sono confrontate proprio col riferimento al classico nei termini del colossal, ma lasciamo per il momento cadere l’accusa.

18 Marzo 2023

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