Il secondo termine di paragone

Il secondo termine di paragone nel comparativo di maggioranza latino

 

Il secondo termine di paragone nel comparativo di maggioranza latino può avere forme differenti:

1) quam + lo stesso caso del primo termine di paragone

2) ablativo senza quam

3) quam + genitivo

4) quam + altro aggettivo al comparativo

5) assente

 

Per i punti 3, 4 e 5 è necessaria una precisazione:

3) quam + genitivo è segno della presenza di una comparatio compendiaria, di un comparativo di maggioranza, cioè, dove il secondo termine di paragone, essendo identico al primo viene sottinteso e viene lasciato soltanto il genitivo di specificazione (es. Il libro di Mario è più nuovo del libro di Antonio: anche in italiano si dice, sottintendendo parzialmente il secondo termine di paragone: Il libro di Mario è più nuovo di quello di Antonio). In traduzione sarà semplicemente necessario inserire un dimostrativo (quello/quella/quella cosa). In italiano esso viene di solito reso con un pronome dimostrativo.

4) in questo caso, ci si trova di fronte alla comparazione tra due aggettivi (es. Mario è più magro che alto) secondo il seguente schema: comparativo + quam + secondo comparativo nello stesso caso del primo; in italiano, come si vede anche dall’esempio, il grado comparativo si conserva solo per il primo termine, mentre il secondo va al grado positivo.

5) nel caso in cui il secondo termine di paragone non sia in nessun modo rappresentato, vi sono due possibilità:

a- il secondo termine è sottinteso perchè facilmente intuibile (es.

I giorni d’estate sono più caldi, sottinteso: di quelli d’inverno)

b- si tratta di un comparativo assoluto, una forma tipicamente latina che si

traduce con troppo/alquanto/un po’ + aggettivo al grado positivo

 

Ti consigliamo di leggere “casi e declinazioni in latino“.

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