Romani contro Greci

Romani contro Greci: una partita persa a tavolino

(a cura di Antonio Mastrogiacomo)

 

A più riprese si levano cori d’incitamento nei confronti della scuola quando è buona, baluardo dell’umanesimo di risposta alle barbarie; ci sarebbe quasi da ascoltarli, da prenderli sul serio se non fossero viziati da una strana ideologia di fondo secondo la quale la buona scuola ti prepara al lavoro, a poco altro servirebbe.

Ecco, ci sarebbe molto da ridire, eppure tale ideologia sembra aver fatto breccia a più livelli amministrativi, tanto ministeriali quanto locali, con dirigenti e famiglie pronte a tutto pur di vedere sbocciare contratti di lavoro.

Predicare bene, razzolare male: un po’ quello che succede in ogni liceo (specialmente il classico) d’Italia, quando si afferma il primato dei Greci a discapito dei Romani, quasi a tramandare l’impegno costante ripromesso nell’attualità di una novella classicità.

Spieghiamoci meglio, anzi, prendiamoci proprio un po’ di spazio per entrare nel merito di questa differenza sostanziale e giustificare il nostro argomento: Romani contro Greci.

 

 

Romani e Greci oppure Romani contro Greci?

 

Ecco, tutti sono pronti a schierarsi volentieri al fianco dei Greci, in funzione dell’idea di classico che si portano dietro, ferma verosimilmente al V secolo a.C., fatalmente prima della conclusione della guerra del Peloponneso: sì, i Greci e il teatro, i Greci e l’architettura, ah come sono bravi e belli i Greci e quanto ci sentiamo di rassomigliare loro, come siamo fortunati a dover tramandare proprio i loro ideali, noi, studiosi di greco nel mondo, pronti a lasciare ciascuno lo spazio che merita.

Pensateci bene, i Romani non godono dello stesso entusiasmo, li pensiamo meno educati, più maldestri ed è proprio in questo pregiudizio che albergano i nostri più reconditi sospetti sulla cultura latina, quasi fosse meno importante della cultura greca.

 

Se pensate pure che l’autore di questi contenuti sia anti-greco, vi sbagliate di grosso: basta il caso della filosofia per mostrare quanta poca considerazione abbia guadagnato l’impiego fattone durante l’Impero a discapito di quei pensatori che da soli valgono il senso della filosofia antica.

Sono così tanti gli elementi che ci avvicinano alla cultura latina, dal gusto mai venuto meno dello spettacolo più che dell’amore per il teatro, che ricercare ancora la continuità col mondo greco sembra davvero un’operazione disperata, degna del più grande appassionato di tragedie greche in quanto abbonato in prima fila alle rappresentazioni siracusane, con tanto di selfie per immortalare il tutto!!!

 

 

24 Marzo 2023

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