La proposizione finale: una proposizione subordinata molto frequente in latino (ma anche in greco!)
Prima di parlare della proposizione finale, ti informiamo che sul sito è presente una scheda sul complemento di fine, riferendo delle diverse forme in cui si presenta questo complemento nella lingua latina.
Ti consigliamo di svolgere l’analisi del periodo il più possibile in preparazione dello studio della proposizione finale.
Qualora tu non l’abbia ancora svolta, ti lasciamo questo passo tratto da un racconto contenuto in Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino
“Il Sultano m’ha mandato a chiamare per chiedermi quante pagine mi restano ancora da tradurre per finire il libro. Ho capito che nei suoi sospetti d’infedeltà politico-coniugale il momento che teme di più è la caduta di tensione che seguirà la fine del romanzo, quando, prima di cominciarne un altro, sua moglie sarà ripresa dall’insofferenza per la sua condizione. Egli sa che i congiurati aspettano un cenno della Sultana per dar fuoco alle polveri, ma che lei ha dato ordine di non disturbarla mentre sta leggendo, neanche se il palazzo stesse per saltare in aria… Anch’io ho le mie ragioni per temere quel momento, che potrebbe significare la perdita dei miei privilegi a corte”
Quante proposizioni finali incontri nel testo? Da cosa si riconoscono? Abbi cura di distinguerle tra forma implicita ed esplicita, al fine da garantirti il corretto riconoscimento delle stesse.
Entriamo dunque nel merito della proposizione finale.
Essa è una proposizione subordinata che indica un fine, uno scopo da raggiungere dando attuazione a quanto affermato nella reggente.
Esempi:
Studio per prepararmi meglio alla prova di recupero.
Studio affinché io possa meglio prepararmi alla prova di recupero.
In italiano nella forma esplicita essa è retta delle congiunzioni “che, affinché, perché (col congiuntivo)” mentre per la forma implicita ci serviamo di preposizioni o nessi preposizionali come “al fine di, per, a”.
A tal proposito ci permettiamo di darti un consiglio: quando sei indeciso sul valore da dare a una proposizione, se causale, finale o altro, serviti di al fine di per essere sicuro sul valore finale della stessa: ha il merito di chiarire in modo lampante la funzione della subordinata implicita.
In latino la proposizione finale è introdotta dalla congiunzione “ut” con il congiuntivo presente o imperfetto (se negativa si usa “ne”):
in rapporto a un tempo principale (usa il presente) o storico (usa l’imperfetto) nella proposizione reggente, in accordo ai dettami della consecutio temporum.
Es.
Non vivo per mangiare, ma mangio per vivere
Traduzione tua dall’italiano al latino!
Esistono poi altre forme per esprimere una proposizione finale in latino, che andiamo a schematizzare per una questione di rapidità e semplicità.
Per ognuna di queste forme ti chiediamo di completare la scheda con alcuni esempi tratti dalla tua frequentazione con la lingua latina, così da personalizzare a partire dalla tua esperienza queste schede.
- Ad e il gerundio o il gerundivo in accusativo;
- Gerundio o gerundivo in genitivo retto da “causa” o “gratia” – alla stessa stregua del complemento di fine;
- Supino attivo (-um, dunque la voce che trovi nel paradigma) dopo i verbi di moto;
- Participio futuro in –urus;
- Proposizioni relative improprie al congiuntivo.
Ti lasciamo infine un passo estratto dal De Bello Gallico di Cesare.
Cimentati con la traduzione!
Etsi mons Cevenna, qui Arvernos ab Helviis discludit, durissimo tempore anni altissima nive iter impediebat, tamen discussa nive sex in altitudinem pedum atque ita viis patefactis summo militum sudore ad fines Arvernorum pervenit. Quibus oppressis inopinantibus, quod se Cevenna ut muro munitos existimabant, ac ne singulari quidem umquam homini eo tempore anni semitae patuerant, equitibus imperat, ut quam latissime possint vagentur et quam maximum hostibus terrorem inferant. Celeriter haec fama ac nuntiis ad Vercingetorigem perferuntur; quem perterriti omnes Arverni circumsistunt atque obsecrant, ut suis fortunis consulat, neve ab hostibus diripiautur, praesertim cum videat omne ad se bellum translatum. Quorum ille precibus per motus castra ex Biturigibus movet in Arveruos versus.