Le proposizioni causali in greco: subordinate che indicano la causa
Proposizioni causali in greco… Percorsi sotterranei animano lo studio del greco antico motivati proprio dall’impiego delle stesse funzioni nella nostra lingua: nonostante i secoli che ci separano le proposizioni causali ci uniscono fraternamente nella complicità dei “perché”. Nell’analisi del periodo, sono causali le proposizioni che indicano la causa per cui avviene ciò che è espresso nella proposizione reggente.
Le proposizioni causali in greco si distinguono in esplicite e implicite. Questa formula non è suscettibile di variazioni linguistiche: valida per tutte le lingue del mondo, proprio questo dovrebbe farci riflettere sulla necessità comparativa che si cela dietro lo studio del greco antico e del latino. Studiamo le altre lingue anche per confrontarle tra di loro!
Inerpichiamoci ora per il sentiero delle proposizioni causali in greco, facendo attenzione in fase di discesa a non ruzzolare spinti dall’apparente semplicità con cui possono presentarsi.
Ricorda sempre di fare attenzione al contesto fraseologico, di non considerare tutte le parole del greco interscambiabili ma di valutarle adeguatamente nel loro contesto.
Le proposizioni causali in greco: esplicite e implicite
Le indicazioni stradali, prima di avventurarci, ci dicono che le proposizioni causali in greco possono essere espresse in:
– forma esplicita, introdotta dalle congiunzioni ότι δίοτι επεί επειδή (poiché, perché, dato che) seguite dall’indicativo (se la causa è oggettiva) o dall’ottativo obliquo (se la causa è soggettiva)
– forma implicita, attraverso un participio congiunto o assoluto.
Riprendiamo la mappa in italiano.
In forma esplicita la proposizione causale si presenta con perché + verbo all’indicativo, in forma implicita essa è introdotta da per + infinito, oppure si può esprimere col gerundio o col participio.
Passiamo però al percorso greco.
Le esplicite sono introdotte da ἐπεί, ὅτε, όποτε, ὡς + l’indicativo se esprimono la cuasa oggettiva (vale a dire, considerata reale da chi la esprime). All’ottativo si può aggiungere la particella ἄν per dare all’enunciato un valore potenziale, e infine non dimenticare mai che si usa l’ottativo detto “obliquo” perché in dipendenza da un tempo storico, magari a indicare la causa soggettiva di chi compie l’azione.
αἰτιάονται Σωκράτην ὅτι διαφθείρει τοὺς νέους
«accusano Socrate perché corrompe i giovani»
ᾐτιάσαντο [aoristo] Σωκράτην ὅτι διαφθείροι τοὺς νέους
«accusarono Socrate perché corrompeva i giovani»
Negazione, connettivi e forma implicita
Eppure sappiamo anche che si può usare la negazione, in greco. Dunque davanti alla congiunzione vediamo in aggiunta le solite avversative οὐ, μή.
Quanto alle proposizioni causali in greco implicite, possono essere espresse dalle preposizioni διά, ἐκ, ἐπί in correlazione con accusativo e genitivo.
Anche nel caso del participio congiunto possiamo distinguere l’espressione di una causa oggettiva (preceduto anche da οἶον, οἶα) dall’espressione di una causa soggettiva (participio congiunto preceduto da ὡς).
Anche il genitivo assoluto può essere talvolta preceduto da ον, οἶα o anche da ὡς. Ecco un bel caso relativo proprio all’impiego di questa particella (cui abbiamo dedicato la scheda “I valori di ὡς e i suoi significati“) unitamente al participio: con quello presente, aoristo e perfetto, può avere valore causale soggettivo come nel caso
Οἱ Λακεδαιμόνιοι καλῶς ἐδέξαντο τόν Βρασίδαν ὡς ἐλευθεροῦντα τήν Ήλλάδα
Gli Spartani accolsero Brasida in modo trionfale, poiché (per loro!) era il liberatore della Grecia.
Non solo!! La proposizione causale può venir fuori anche da altre circostanze, facendo ricorso anche ad altri connettivi come ὅτι.
Nella frase ‘τοῦτο λέγω σοι, ὅτι‘ quel τοῦτο anaforico (della ripetizione di un elemento cui ha inizio la proposizione principale) è seguito da un ὅτι cui si può ascrivere un valore causale.
Il contesto e le proposizioni causali in greco
Non dimentichiamoci inoltre che, nel tradurre un participio, si può anche operare in funzione di questa condizione causale ma non è l’unica. Il contesto cui appartiene può essere più ampio, tanto da travalicare i limiti di una versione di greco, quindi va fatta parecchia attenzione anche a questo. Forse non è tutto, eppure può essere abbastanza: nello studio di qualsiasi lingua infatti vale più la pratica che la grammatica, quindi ti invitiamo ad mettere in pratica queste regole grammaticali attraverso la traduzione di molte versioni greche.