Pronuncia della lingua latina

Pronuncia della lingua latina: come leggere in latino senza fare troppi errori

 

 

La lingua latina, pur presentando una grafia non diversa dalla nostra, intrattiene con ogni lettore un rapporto complicato se riferito alla pronuncia, vero e proprio motivo di conflitto tra docente e discente, specie se promosso con merito dopo quelle classi che, a memoria, diremmo ginnasiali.

Ma la sfilza di errori di pronuncia supera il varco dei biennio e si instaura come dominante al liceo, specie in occasione di lettura di passi dei classici.

 

Proviamo dunque a fare il punto sulla pronuncia corretta, non prima di avervi rimandato alla rilettura di una scheda propedeutica dedicata proprio all’alfabeto latino.

 

 

Precisazioni per una buona pronuncia della lingua latina

 

A partire dalla solita lista in 24 lettere dell’alfabeto latino, ricordiamo come:

 

– qualsiasi sia la posizione, la h va fatta sentire con una lievissima aspirazione essendo muta

[riporta sul tuo quaderno 5 parole che presentano la lettera h]

 

– la u  e la v  son rimaste indistinte per tutta l’età imperiale fino a trovare una più congrua distinzione in epoca rinascimentale.
Fateci caso, alle volte trovate ancora operativa tale condizione, come è per il caso di alcuni enti pubblici: QVESTVRA, PREFETTVRA

 

– quando trovate delle parole contenenti la y e la z vi trovate certamente davanti a lemmi di derivazione straniera

[riporta sul tuo quaderno 5 parole che presentano la y e la z]

 

– (come per il greco) la lettera x è una consonante doppia dovuta alla fusione tra una gutturale e la s.
Per questo motivo ti consigliamo di dare uno sguardo a una nostra scheda dedicata alla Terza Declinazione in latino.

 

– fare moooolta attenzione ai dittonghi, laddove ae/oe si rendono con il suono e; laddove questa condizione non sia contemplata (dunque non viene a formarsi un dittongo) è presente un segno di dieresi.

[riporta sul tuo quaderno 5 parole che presentano dittonghi]

 

– fare attenzione agli altri dittonghi: quando presenti au/ei/eu si accentano sempre sulla prima vocale, è il caso ad esempio della parola áurum

 

 il gruppo consonantico ph (di derivazione greca) si legga f

[riporta sul tuo quaderno 5 parole che presentano tale gruppo consonantico]

 

– siamo al bivio di fronte ad altro gruppo quale ti seguito da consonante: di regola si pronuncia z come per la parola vitium;

 

ma attenzione! Esistono altri casi cui badare!!

 

  1. la i del gruppo presenta l’accento acuto come in totíus
  2. quando la t è preceduta da s, t e x
  3. nei nomi di origine greca

 

consiglio lampadinaAbituatevi a leggere ad alta voce il testo latino.
Prima di tradurre una versione di latino o delle semplici frasi, leggete ad alta voce, così acquisirete una buona pronuncia della lingua latina!

 

 

7 Marzo 2023

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