Sintassi dei casi: il caso dell’accusativo
Anche per quanto riguarda l’accusativo, la sintassi dei casi resta un appuntamento imperdibile per chiunque voglia confrontarsi con uno studio del latino che punti al contesto fraseologico.
In altre parole, dopo aver familiarizzato con le regole riguardo le diverse parti variabili del discorso, si inizia a considerare alcune strette dipendenze degli elementi della frase in accordo tra loro.
Esamineremo da vicino il caso dell’accusativo che, se preso sotto gamba, può rivelarsi insidioso.
L’accusativo è il caso del complemento oggetto e degli elementi che a questo si riferiscono: attributo, apposizione, complemento predicativo dell’oggetto.
Iniziamo con le differenze con l’italiano laddove esistono verbi intransitivi in italiano ma transitivi in latino che si costruiscono dunque con questo caso diretto:
fugio: sfuggo a
iuvo, audiuvo: giovo a
deficio: manco a
abdico: rinunzio a
ulciscor: mi vendico di
Quindi, in latino troverai questi verbi seguiti dall’accusativo. E dovrai renderli adeguatamente nella traduzione italiana. Tradurre non significa comportarsi come Google Translate che semplicemente trasporta una parola da una lingua ad un’altra. Piuttosto implica uno sforzo in più, significa saper rendere quei significati in un diverso contesto linguistico.
Procediamo in questa direzione accostandoci ora a quei verbi intransitivi in italiano – e propriamente anche in latino – che possono costruirsi con l’accusativo di relazione, corrispondente ai costrutti italiani «quanto a, relativamente a, per quanto riguarda» e simili.
Si comportano in questo modo:
i verbi affectuum, che esprimono un sentimento dell’animo:
doleo: mi dolgo
fleo: piango
horreo: ho orrore
i verba sentiendi:
oleo, redoleo: ho odore
sapio, resipio: ho sapore
i verbi con l’accusativo dell’oggetto interno:
cenare cenam
vivere vitam
pugnare pugnam
L’accusativo come estensione di tempo, di spazio e nelle esclamazioni!
Questo caso diretto può inoltre esprimere estensione nel tempo, dunque tradurre il complemento di età.
– accusativo del numero cardinale accompagnato dal participio natus concordato con il termine cui è riferito (anni compiuti)
– accusativo del numero ordinale, aumentato di un’unità accompagnato dal participio agens concordato col sostantivo cui si riferisce (anni da compiere)
– genitivo accompagnato dal sostantivo puer – ragazzo di 10 anni
Senza dimenticare che può esprimere estensione nello spazio, oltre che nel tempo, esprimendo le dimensioni di un corpo (lunghezza, larghezza, altezza e profondità):
– accusativo, se dipende da aggettivi come longus e altus
– genitivo, se dipende da un sostantivo.
Infine lo possiamo trovare all’opera nelle esclamazioni per esprimere meraviglia, dolore, sdegno preceduto da heu, o
Heu me miserum!
Per una panoramica sulla sintassi dei casi in latino, puoi leggere le nostre schede dedicate:
Accus. (la scheda presente)
Per completare dovremo poi riferirci inesorabilmente ai verbi impersonali – sia relativamente che assolutamente – e a quei verbi che reggono il doppio accusativo…