Le proposizioni temporali in latino

Proposizioni temporali in latino

 

Prima di parlare delle proposizioni temporali, facciamo insieme una riflessione.
Ci serviamo spesso del tempo come spazio per misurare il nostro incedere nella vita di tutti i giorni e, come è presumibile, molte e diverse sono le forme cui facciamo riferimento per indicare le espressioni temporali, facendo ricorso tanto all’analisi logica della frase quanto a quella del periodo.

La proposizione temporale indica la circostanza di tempo in cui avviene il fatto espresso dalla reggente.

Si tratta dunque di una subordinata in grado di esprimere anteriorità, contemporaneità o posteriorità rispetto alla reggente. E si costruisce in maniera diversa a seconda che sia esplicita o implicita.
In entrambi i casi infatti è possibile rintracciare il cum quale elemento di sviluppo della relazione temporale, ma andiamo per gradi.

 

In latino le proposizioni temporali possono essere introdotte dalle congiunzioni cum, dum, quoad, donec, antequam, priusquam. Possiamo trovare:

  • Indicativo, quando indicano una circostanza di tempo oggettiva;
  • Congiuntivo, quando determinano eventualità o attesa

Possono essere introdotte anche da:

ut, ut primum, ubi, ubi primum, simula c, statim ut, postquam (sempre con l’indicativo).

 

Nel caso delle proposizioni temporali introdotte dal cum, distingueremo il cum + indicativo da cum + congiuntivo

 

CUM + CONGIUNTIVO

Nel rimandarti nuovamente alla scheda dedicata relativa al cum narrativum o historicum, segnaliamo anche in questa sede come questo costrutto ricorresse spesso nelle narrazioni storiche per introdurre una subordinata indicante circostanze primariamente temporali, secondariamente causali, concessive… Si usa con tutti i tempi del congiuntivo secondo le regole della consecutio temporum. Ti conviene tradurlo in italiano col gerundio secondo lo schema che ti proponiamo di seguito:

cum + congiuntivo presente o imperfetto = gerundio semplice

cum + congiuntivo perfetto o piuccheperfetto = gerundio composto

 

CUM + INDICATIVO

Come tale può assumere varie sfumature di significato:

  • Cum generico o temporale significa allorché, quando e si usa con tutti i tempi dell’indicativo

Quando ti guardo, sto bene

Tua traduzione

  • Cum inverso, nel significato di quand’ecco introduce un fatto inaspettato che avviene contemporaneamente o subito dopo quello espresso nella proposizione reggente.

Già faceva buio che si scaricò la torcia

Tua traduzione

  • Cum coordinativo, nel significato di e intanto, e frattanto, che lega in stretto rapporto temporale la subordinata alla reggente

Mentre facevano baccano, il professore spiegò la commedia

Tua traduzione

  • Cum dichiarativo, nel significato di in quanto che, poiché

Fai bene per il fatto che superi le difficoltà

Tua traduzione

  • Cum iterativo, nel significato di ogni qual volta che ed indicata azione ripetuta osservando la legge dell’anteriorità (Perfetto in rapporto al presente; piuccheperfetto in rapporto ad un imperfetto; futuro anteriore in rapporto ad un futuro semplice).

Quando ti guardo, mi scoppia il cuore.

 

Proposizioni temporali non introdotte da cum

  • Dum, donec, quoad, quamdiu

Le congiunzioni DUM (mentre), DONEC, QUOAD, QUAMDIU (finché, finché non, per tutto il tempo che) introducono subordinate temporali con il verbo in tutti i tempi dell’indicativo (secondo il loro uso logico) quando si vuole mettere in rilievo l’uguaglianza di durata tra l’azione della proposizione reggente e quella della temporale; con il verbo al congiuntivo per esprimere un’idea di eventualità, fine, intenzionalità.

  • Ut, ut primum, ubi, ubi primum, simula c/atque, statim ut

Le congiunzioni ut, ut primum, ubi, ubi primum, simula c/atque, statim ut (non appena, appena che, quando) introducono subordinate temporali con il verbo all’indicativo: a) perfetto o presente storico in rapporto a un tempo storico nella reggente; b) futuro anteriore rispetto a un futuro semplice nella reggente.

 

  • Antequam e priusquam

Le congiunzioni antequam e priusquam (prima che, prima di) introducono una subordinata temporale che esprime successione rispetto alla reggente; il verbo è a) all’indicativo, se indica un fatto reale; b) congiuntivo, se indica un fatto possibile o atteso

 

  • Postquam

Questa congiunzione (dopo che) introduce una subordinata temporale che esprime un’azione anteriore rispetto a quella della reggente; quando postquam ha il significato di “dopo che” si usa: a) indicativo perfetto, in relazione a tempo storico; b) piuccheperfetto indicativo, se tra le due azioni c’è un intervallo di tempo.

 

 Ricordati che una proposizione temporale può essere espressa mediante il costrutto dell’ablativo assoluto oppure del “cum”.

29 Settembre 2021

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