Proposizioni infinitive in greco e latino: cenni preliminari
Nel prendere confidenza con le proposizioni infinitive in greco, ti rimandiamo preliminarmente alle indicazioni già presenti nella sezione dedicata alle proposizioni infinitive nella lingua latina per farne emergere affinità e differenze.
Preliminarmente, in ogni caso, è fondamentale capire bene in quali forme e formule impieghiamo questi costrutti nella lingua italiana e per questo motivo è d’obbligo avere buone radici nelle proposizioni oggettive e soggettive.
Nel caso della lingua greca, in presenza delle proposizioni infinitive in greco le cose stanno diversamente anche in funzione della presenza dell’articolo, altro luogo topico della differenza dal latino.
L’infinito: cuore delle proposizioni infinitive
Si tratta di un modo abbastanza decisivo nella lingua greca, che si destreggia bene tra la funzione di soggetto, di complemento fino a farsi sostantivato proprio grazie alla precedenza dell’articolo neutro singolare (pur mantenendo la propria integrità in quanto frase). Giusto per prendere confidenza con le varie forme che l’infinito può assumere, rivolgiamoci adesso al caso specifico delle proposizioni infinitive in greco.
Come in latino, anche in greco il soggetto delle infinitive è espresso in accusativo, sia nel caso di valore soggettivo o oggettivo (vedi riferimento alle proposizioni soggettive e oggettive). E fin qui tutto nella norma. Il punto è che, a grande differenza del latino dove l’accusativo va sempre espresso, se l’espressione reggente si presenta in forma personale il soggetto non viene ripetuto con i nominali ad essere riferiti in nominativo. In altre parole, il soggetto viene omesso quando è identico a quello della reggente; questo non impedisce che il soggetto possa egualmente essere espresso!
Per quel che concerne poi la diatesi dell’infinito, valgono le regole di sempre, in accordo agli equilibri della consecutio temporum.
Se vuoi leggi la scheda riguardante la consecutio temporum in latino!
Ecco un sunto schematico al fine di poterti orientare al meglio nella gestione delle proposizioni infinitive
Si usa l’infinito semplice se il soggetto dell’infinitiva è uguale a quello della reggente; accusativo e infinito in caso contrario.
Possiamo distinguere queste proposizioni in
soggettive:
enunciative, rette da verbi e locuzioni impersonali, verba dicendi e verbi impersonali di accadimento
soggettive volitive, rette da verbi e locuzioni impersonali, verba adicendi nella forma passiva
oggettive:
enunciative, rette da verba dicendi e sentiendi nella forma attiva; verba affectuum, verba voluntatis;
volitive, rette da verba volutatis, verba dicendi nella forma passiva, verba hortandi e iubendi, impediendi e recusandi.